13-17 MAR – LA VALLE DELLA LUNA

DI NUOVO IN ARGENTINA: I PARCHI NAZIONALI DI ICHIGUALASTO E TALAMPAYA

UNA ZONA DELL’ARGENTINA MENO FREQUENTATA NONOSTANTE CHIAMATA POETICAMENTE “VALLE DELLA LUNA”…CHE AVVENTURE PER VISITARE I SUOI PARCHI!

Lasciata Santiago e raggiunta Mendoza attraverso la magica ruta 7, abbiamo subito cercato una coincidenza verso nord, per raggiungere la zona dei parchi nazionali di Ichigualasto e Talampaya, zona più comunemente nota come Valle della Luna. Luoghi ricchi di archeologia e paesaggi da brivido…ma che fatica raggiungerli!

il parco di ichigualasto

Per visitare il parco di Ichigualasto abbiamo soggiornato a San Augustin de Valle Fertil, un paesino carino e tranquillo, ma dall’aria un po’ trasandata, quasi fosse stato dimenticato dal suo stesso stato. L’escursione al parco prevede un percorso di 40 km con 5 tappe immersi in suggestivi paesaggi risalenti al periodo Triassico e sede di importanti ritrovamenti di fossili di dinosauro. Un’escursione lunga,resa ancora più emozionante dalle luci del tramonto, riflesse sulle rocce rossiccie.

il parco di talampaya

Il giorno dopo ci rilassiamo e aspettiamo pazientemente l’unica corsa che ci porterà verso la nostra prossima meta, un comodo bus che parte alle 3 di notte!
Alle 7 del mattino siamo “già” a La Rioja e l’intenzione è quella di riuscire a visitare in giornata il parco di Talampaya per poi poter ripartire alla volta di Salta. Che peripezie! Per gli amanti degli imprevisti, riassumo qui di seguito l’avventura (i meno pazienti possono come al solito andare direttamente alle foto a fine pagina!):
Dopo aver consultato varie agenzie di bus troviamo la soluzione che sembra fare al caso nostro: pullman per il parco alle 12:30, ritorno in città alle ore 23:30, qualche ora di pernottamento in stazione e poi partenza per Salta alle 4:40 di mattina. Prenotiamo tutto, dopo esserci assicurati, chiedendo sia all’impresa di trasporto che all’ufficio turistico, che avremmo avuto il tempo sufficiente per riuscire a fare un’escursione nel parco e che in loco si potesse pagare con carta di credito, in quanto il bancomat della stazione non ci aveva lasciato in nessun modo prelevare!
Finalmente partiamo e,dopo un viaggio interminabile con tanto di lunga pausa pranzo degli autisti, arriviamo al parco alle 16:15. Corriamo subito alla reception per informarci e ci dicono che no, non è più possibile effettuare escursioni, l’ultima è partita alle ore 16 e poi nulla fino al giorno dopo. Come?? Sembra uno scherzo. Non ci possiamo credere. Iniziamo a recriminare con i guardia parco piazzando una scenata alle soglie del pianto. L’ufficio informazioni ci aveva detto che era possibile! La compagnia di trasporti pure! E avevamo già prenotato e pagato il bus di ritorno e il trasferimento in nottata, non potevamo aspettare fino al giorno dopo!
Forse impietositi o forse abituati a questo tipo di disguidi, i rangers ci propongono di portarci fino a raggiungere l’escursione partita poco prima. E allora via! Dopo aver racimolato i nostri ultimi 500 pesos per pagare l’ingresso al parco (che,ovviamente, non poteva essere pagato con  carta!) partiamo all’inseguimento e raggiungiamo il pulmino alla fine della prima tappa. Tutto sommato ci è andata bene e il resto dell’escursione ci fa dimenticare per un attimo le nostre fatiche e ci fa rimanere a bocca aperta di fronte all’immenso canyon di terra rossa e alle fantasiose formazioni rocciose che l’erosione ha creato nel corso di milioni di anni.
Ritornati all’ingresso riusciamo a strappare una doccia nel camping (deserto) del parco e poi metterci ad aspettare il bus di ritorno, previsto alle ore 20…ma chi si fidava più! E se non fosse passato? Certo stare ad attenderlo in una strada in mezzo al deserto in cui passava una media di un’auto ogni quarto d’ora non alimentava l’ottimismo! Ma alla fine, verso le 20:20, il bus è passato e ci ha riportato sani e salvi verso le panchine della stazione, che per la seconda notte consecutiva sono state il nostro letto. E poi via verso Salta
Anche questo è parte del viaggio no?