18-22 FEB – I MAPUCHE E SAN CARLOS DE BARILOCHE

i mapuche e san carlos de bariloche

passeggiate in bicicletta tra i laghi della “svizzera argentina” e incontro con una rappresentante della comunitÀ mapuche della zona

san carlos de bariloche, la cosiddetta “svizzera argentina”

Da El Chalten ci siamo trasferiti in bus a San Carlos de Bariloche, continuando la nostra risalita verso nord. Anche i giorni trascorsi qui sono stati intensi e nuovi, ricchi di persone, luoghi e avventure. Oltre ad esplorare i bei paesaggi siamo infatti riusciti ad incontrare una rappresentante di una comunità Mapuche (uno dei popoli indigeni che abitavano queste terre prima dell’arrivo dei coloni spagnoli).
Qui ho festeggiato anche il mio compleanno, il primo nell’emisfero australe del mondo, insieme ad un colorito gruppo di amici incontrati in ostello!
La zona di San Carlos de Bariloche è spesso definita la “Svizzera Argentina”, non solo perché è rinomata per il suo cioccolato, ma soprattutto per la sua conformazione territoriale e urbanistica: grandi laghi circondati da boschi di conifere e montagne dai profili morbidi, casette in legno, piazze lastricate e giardinetti ordinati. Il primo giorno abbiamo esplorato i dintorni in bicicletta, percorrendo il cosiddetto “Circuito Chico” , che in 27 km tra spiagge e punti panoramici ci ha permesso di prendere conoscenza e confidenza col nuovo ambiente. (Più caldo e meno ventoso della patagonia meridionale).

  • San Carlos de Bariloche - centro
incontro con marta, rappresentante della comunitÀ mapuche

Il giorno dopo, come già anticipato, abbiamo invece avuto la fortuna di incontrare Marta, rappresentante di una comunità Mapuche..e che bella anche questa avventura! Ecco come è andata: tutto è nato un po’ per caso, sapevamo che ci sarebbe piaciuto entrare in contatto con una di queste realtà, ma non sapevamo come, anche perché dall’ostello non avevamo ricevuto nessuna informazione. Così abbiamo provato a chiedere ad un negozietto di artigianato mapuche in pieno centro. La commessa ci ha dato il riferimento di un autobus, di una fermata e di una donna da cercare: Marta Ranqueue. Partiamo convinti! L’ autobus ci lascia lontano dalla città, vicino ad una grotta votiva in mezzo ai campi, dove non sembrano esserci insediamenti abitativi. Chiediamo alle poche persone che incontriamo e ci addentriamo in una stradina sterrata che dalla via principale porta verso la montagna…si intravedono alcune case…ci vengono incontro due bambini e ci dicono che sì, quella è una comunità mapuche ma Marta non abita lì, bensì più avanti. Così proseguiamo e riusciamo a trovare quello che dovrebbe essere il posto. Incrociamo due macchine, chiediamo. Sono i parenti di Marta! La chiamano per sapere se può riceverci ma al momento è al lavoro. Dice però che potrebbe liberarsi verso sera e ci lascia il suo numero per accordarci. Ci siamo quasi! Sono le due e così decidiamo, nelle ore di attesa, di recarci al vicino lago Gutierrez. Troviamo subito un passaggio e al lago ci prendiamo qualche ora di relax al sole. Giunto il momento di chiamare Marta, ovviamente, il cellulare non funziona. Chiediamo così ad un ragazzo di prestarci il suo e lui non solo accetta, ma si offre anche di accompagnarci in macchina e, incuriosito dai nostri racconti, decide di unirsi a noi nell’incontro!
Ebbene finalmente Marta ci riceve e per due ore chiacchieriamo intensamente. La sua famiglia fa parte di quel “fronte” Mapuche che è aperto a ricevere gente esterna e a condividere parte della storia e della cultura del loro popolo. Parliamo così di storia, di politica, dalla più antica ai recenti fatti di Santiago Maldonado, di cultura e di spiritualità. Dell’importante e  vitale rapporto che hanno con la natura e con il territorio, di cui ancora oggi stanno richiedendo il riconoscimento e che ancora oggi lo stato cerca di sottrargli. Tantissime sarebbero state le domande e le considerazioni da poter fare e sicuramente una chiacchierata non basta per conoscere un popolo! Però ci siamo salutati con un po’ di consapevolezza in più, con alcune informazioni di prima mano e con alcuni riferimenti letterari. Nonché con un numero di telefono su cui sappiamo di poter contare!
Dopo questa piccola missione compiuta ci sentiamo felici. E poco importa se non riusciamo a trovare un bus per il Chile nel giorno desiderato..ci fermeremo qui ancora una notte per scrivere e selezionare foto! Un Vulcano Patagonico ci sta aspettando…

  • Simbolo spirituale del popolo Mapuche